Dal credit rating al rating ESG: l’UE introduce un nuovo quadro normativo per garantire trasparenza e integrità, mentre negli USA manca una regolamentazione analoga. Un’evoluzione cruciale per i mercati finanziari
Prof. Federico Pernazza
Pubblicato nella “Rivista di Diritto Commerciale” n. 3/2024
Lo studio approfondisce le traiettorie regolatorie del rating ESG, evidenziando il confronto tra l’approccio statunitense e quello europeo, e le implicazioni per gli operatori del settore.
Negli ultimi anni, l’esplosione degli investimenti in prodotti finanziari conformi ai criteri ESG (Environmental, Social, and Governance) ha portato allo sviluppo di sistemi di rating specifici. Nell’articolo analizza le iniziative normative europee più recenti, tra cui la proposta di regolamento sulla trasparenza e l’integrità del rating ESG (ora Regolamento (UE) 2024/3005), che mira a garantire che i fornitori di rating operino con criteri chiari e trasparenti, evitando fenomeni di greenwashing.
Una delle principali questioni affrontate riguarda la necessità di regolamentare i fornitori di rating ESG, sulla scia di quanto già avvenuto con le agenzie di credit rating. Il Regolamento europeo introduce obblighi di autorizzazione, requisiti organizzativi e regole per prevenire conflitti di interesse, affidando all’ESMA(Autorità europea degli strumenti finanziari e dei mercati) la vigilanza. Tuttavia, il tema resta controverso, soprattutto in considerazione delle problematiche applicative per gli operatori internazionali, in particolare quelli con sede negli Stati Uniti, dove manca una regolamentazione analoga.